Friday, September 23, 2011

Malombra...un classico ingiustamente dimenticato.

Confesso che quest' estate ho letto per la prima volta Malombra di Antonio Fogazzaro. Avevo letto delle belle recensioni critiche in cui era paragonato ad altre opere coeve incentrate su una figura femminile, prime fra tutti Fosca di Ugo Tarchetti. Quindi incuriosita e invogliata dal fatto di averlo trovato in una vecchia edizione degli Oscar Mondadori, l'ho letto e devo dire che è stata una vera sorpresa.
Ci si appassiona velocemente a questo libro che contiene tutti gli ingredienti per interessare il lettore: suspance, misteriose coincidenze, risvolti psicologici molto raffinati e il contrasto tra borghesia e nobiltà, tra blasonata campagna e città sull'orlo della modernità.

Il romanzo è ambientato nell'Italia post-unitaria, speranzosa ma già delusa,  nella oscura provincia Veneta (ma lo scenario della seconda parte è anche Milano). Anche se il luogo non è citato, trovo con piacere sul web che a Montegalda ancora ricordano questa vicenda (qui il link)
La protagonista è Marina Crusnelli di Malombra, un personaggio a cui è impossibile non appassionarsi, misterioso, solitario e appassionante. La giovane donna arriva per alterne vicende al Castello Ormengo dove viene ospitata da suo zio. Qui, per una serie di coincidenze, si convince di essere la reincarnazione di una donna vissuta a palazzo di nome Cecilia,  la moglie di un avo di suo zio,  che morì a palazzo per infelicità.
La scena in cui Marina rinviene nascosta in un vecchio pianoforte una lettera in cui Cecilia illustra la convinzione che si reincarnerà per vendicarsi, è veramente da brividi. Lo scritto si chiama Per Ricordarmi, questo un passo che amo molto: Ricordati! MARIA CECILIA VARREGA di Camogli, infelice moglie del Conte Emanuele d’Ormengo. Ricordati la sera del 10 gennaio 1797 a Genova in casa Brignole; ricordati il viso bianco, il neo sulla guancia destra della santa zia, suor Pellegrina Concetta.
Ricordati il nome RENATO, l’uniforme rosso e azzurro, gli spallini e i ricami d’oro al collo e la rosa bianca al ballo Doria. Ricordati il carrozzone nero, la neve e la donna di Busalla che mi ha promesso di pregare per me. Ricordati la VISIONE avuta in questa camera, due ore dopo mezzanotte, le parole di fuoco sfolgoranti sulla parete, parole d’una lingua ignota e tuttavia chiarissime in quel punto alla mia intelligenza che vi intese il conforto e la promessa divina. Mi è impossibile trascrivere quei segni, non ne ricordo che il senso. Dicevano che rinascerei, che vivrei ancora qui fra queste mura, qui mi vendicherei, qui amerei Renato e sarei riamata da lui: dicevano un’altra cosa buia, incomprensibile, indecifrabile, forse il nome che egli porterà allora.
Dopo questa rivelazione, Marina cambia la propria  visione della vita e gradatamente inizia a credere alla profezia....
Non anticipo altro ma mi piacerebbe proporre ai ragazzi questo libro, secondo me ha gli elementi giusti che non lo rendono uno sbiadito romanzo dell'800, ma una storia attuale e intrigante. Anche gli uomini del 2000 sono portati verso l'irrazionalità e sono disposti a credere a profezie: la fine del mondo nel 2012 e Nibiru ne sono un esempio. Nel tempo sono usciti anche vari film e sceneggiati ispirati al libro. La foto si qui sopra ritrae l'attrice Lyda Borelli, nei panni Marina di Malombra, nella scena del rinvenimento della lettera in un film del 1917. Anche questo film dovrebbe essere interessante, sicuramente ricco di allure.