Thursday, December 18, 2008

E prof, adesso in che epoca siamo??


Dopo una breve panoramica storico-letteraria dall'evo antico all'evo moderno.....i concetti di modernità, neoclassicismo, contemporaneità.... arriva la fatidica domanda: "E prof., noi adesso in che epoca siamo???".
Domanda sensata e giusta, che dimostra quanto i ragazzi abbiano bisogno di essere legati al presente, e la mia risposta?? Certamente la risposta giusta da dare ad un ragazzo di 18 anni: siamo nell'epoca della post-modernità che Baumann chiama dei valori liquidi, e altro....

Ma in realtà questo non è quello che avrei voluto dire, questo non è quello che penso. Avrei dovuto dire che non so in che epoca siamo, perchè la sto vivendo, come loro. Che forse questo periodo sarà ricordato come l'epoca del primo presidente nero, del disastro ecologico, della rete che avvicina le parti del mondo, della monocultura, della globalizzazione, della guerra democratica, della riscrittura, della riedizione, della perdita dell'ingenuità.... in ogni caso è questa l'epoca che dobbiamo vivere, e che vorrei insegnare loro le chiavi di lettura per sopravvivere in questa complessità.

Wednesday, December 17, 2008

Pascoli e il sesso


Mi accorgo sempre più che per riuscire a dare una lettura meno disincantata di Pascoli la lettura del "Gelsomino Notturno" sia quanto mai utile. Un poeta delle piccole cose, del fanciullino, del ritorno ai ritmi dei contadini, cosa può dire oggi a degli adolescenti?

Mi stupisco che in una cultura della sessualità esibita e mostrata, la lettura del "Gelsomino Notturno" sia ancora imbarazzante e suzzicante per i ragazzi. Il componimento è stato composto per le nozze di un amico di Pascoli e descrive con cenni e analogie con in mondo vegetale e animale l'atto sessuale.... ma che cosa "scandalizza" i ragazzi??? Su questa molla si può lavorare facendo capire loro che Pascoli non vive con naturalezza questo tema e la sua inquietudine e la sua morbosità passa evidentemente nella lirica e arriva fino a noi. Pascoli non è più il poeta- fanciullino, è il poeta che vorrebbe essere un fanciullino, ma è un adulto.

Wednesday, November 26, 2008

L'uomo e la natura nel Romanticismo, Illuminismo e non solo....


Come possiamo far comprendere ai ragazzi il "nuovo" rapporto che si crea tra gli uomini e la natura tra fine del '700 e '800?

Possiamo di affrontare la tematica in una visione diacronica che spazia tra le ideologie illuministiche e romantiche. La natura, infatti, è un tema centrale dell’epoca affrontata essa viene descritta come tempestosa, serena, macabra, sublime, spettrale, violenta e armoniosa.
Come input iniziale possiamo fare osservare ai ragazzi un dipinto di Friedrich, Wright of Derby o Turner (qui sopra Fridrich "Il viandante su un mare di nebbia") e chiedere le loro impressioni, sollecitando nei ragazzi la motivazione aiutandoli ad elicitare le conoscenze pregresse.

Poi si analizzeranno direttamente i testi in classe con la guida del docente e in seguito gli alunni lavoreranno autonomamente in piccoli gruppi. Le tipologie di testi sono di generi letterari differenti e gli autori esaminati sono J.J. Rousseau Macpherson, Giuseppe Parini, Ugo Foscolo, Giacomo Leopardi e Alessandro Manzoni. Attraverso questa analisi i ragazzi possono comprendere come il rapporto dei vari autori con la natura sia differente.

Credo che sia opportuno concludere presentando ai ragazzi la visione di alcune scene del film Into the wild che avrà lo scopo di attualizzare il tema e di dimostrare l’importanza del rapporto uomo e natura nella società di oggi. Nel film è infatti ben chiaro che il rapporto con la natura, anche in una società di massa come la nostra, è comunque una necessità dell'uomo, che rispecchiandosi nella natura trova se stesso.

Monday, November 03, 2008

Il saggio breve: questo sconosciuto.....


Il saggio breve si configura come un testo argomentativo e espositivo e nel suo svolgimento utilizza citazioni e spunti tratti dai documenti proposti nel dossier..... facile da dire, ma da fare????

Il saggio breve è stato introdotto nella prima prova dell'esame di stato nel 1999, ma è del tutto estraneo alla pratica scolastica italiana.... anche oggi a quasi 10 anni dalla sua introduzione quando chiedo ai miei ragazzi se hanno mai fatto un saggio breve, mi guardano come se gli avessi appena rivelato un segreto della Madonna di Lourdes....

Spiego ai ragazzi, fino dalle prime lezioni, che i momenti di esercitazione su questa forma saranno moltissimi e gli ammollo subito un saggio da fare per casa... ma come carpire la loro attenzione, come farli approdare a questa forma tesuale senza grossi traumi???

Lavoro prima di tutto sull'argomento, cerco un tema che possa essere vicino alla loro vita, li possa interessare e stimolare. Penso di assegnare un saggio sulla teconologia e la società con un dossier costituito da 3 articoli di giornale abbastanza semplici:
1 Un articolo di Zygmunt Bauman (apparso su D di Repubblica) in cui si spiega che a differenza delle generazioni precedenti che soffrivano la carenza di informazioni, oggi noi ne possiamo ottenere tantissime, ma occorre selezionarle e analizzarle criticamente.
2 Un articolo di Alberoni (apparso sul Corriere della Sera) in cui si spiega che il divario tra le generazioni di oggi risiede proprio nell'utilizzo della tecnologia.
3 Un articolo apparso su Vanity Faire che parla dell'indebolimento della nostra memoria a causa dell'utilizzo della Rete.
E poi distribuisco una fotocopia in cui sono riportati semplici consigli per lo svolgimento (schema: introduzione, tesi,argomentazioni, conclusione; procedimento: lettura documenti, selezione informazioni, formulazione tesi, scaletta, svolgimento, scelta del titolo).

Il risultato è molto buono, i testi sono semplici e ma ben costruiti, c'è una rielaboazione personale e una lettura delle fonti approfondita. Spiego ai ragazzi che questo è solo un punto di partenza per arrivare a fare i complessi saggi della maturità... ma è una base molto buona dalla quale partire!!!

La scrittura deve diventare per i ragazzi una pratica quotidiana, non un evento eccezionale. Solo in questo modo entreranno in confidenza con il mezzo più potente che hanno in loro possesso: la lingua italiana!!!

Sunday, October 26, 2008

Verga e Saviano: la questione meridionale




Ho appena introdotto i ragazzi al verismo italiano e alla comprensione dell'opera di Giovanni Verga e leggo insieme a loro la novella Rosso Malpelo. La novella è sfruttatissima, sì lo so, ma credo che conservi ancora una forza notevole e non mi sento di fare una scelta alternativa. Con il mio aiuto i ragazzi notano la scrittura impersonale, il soggetto innovativo e la tematica del lavoro. Al termine dell'analisi faccio riflettere i ragazzi sulla cosidetta "questione meridionale", il divario che dopo l'unità d'Italia stava diventando sempre più visibile tra nord e sud.

Leggo allora un breve passo ai ragazzi invitandoli ad indovinare di che autore si tratti. Solo io so che sto leggendo un brano dal primo capitolo di Gomorra di Roberto Saviano: la descrzione dello scarico merci del porto di Napoli. I ragazzi fanno varie ipotesi: Verga, un autore del Verismo o del Naturalismo francese. E' grande lo stupore quando rivelo che si tratta di Gomorra.

Per approfondire questo parallelismo distribuisco in fotocopia un brano tratto dal secondo capitolo, in cui si descrive la storia del sarto Pasquale, lavoratore in nero dell'alta moda "made in Italy", che scopre di aver confezionato il vestito indossato da Angelina Jolie alla notte degli Oscar.
I temi su cui riflettere diventano quindi molteplici: l'arretratezza del sud e le sue radici storiche, la globalizzazione della malavita, il tema del lavoro e del riscatto sociale che non avviene. Focalizzo l'attenzione sulla letteratura di "denuncia" che accomuna Verga e Saviano, la letteratura non è più solo intrattenimento ma impegno sociale. Parlo brevemente della eticità della letteratura ( e anche del mestiere dell'insgnante...) e li lascio con una domanda: la letteratura può cambiare la società?

Monday, October 20, 2008

Madame Bovary: storia di un processo


Come iniziare le lezioni in quinta di un istituto tecnico... questa è la domanda di oggi.... la risposta che ho dato io la pubblico qui di seguito.


Oggi leggiamo un testo significativo per il percorso che dobbiamo offrontare di letteratura italiana: Madame Bovary di Gustave Flaubert. Il testo edito nel 1857 suscita fin da subito molto scandalo: l'autore e l'editore vengono processati con l'accusa di offendere "la morale pubblica e la religione, insidiando con un esempio sciagurato le deboli giovinette, le deboli donne e le madri". Ma perchè il testo viene giudicato così offensivo... ora proviamo a leggere il passo proposto (le fantasticherie di Emma) e cerchiamo di rintracciare le cause di tale scandalo.

I ragazzi, sospinti dalla curiosità dell'incipit, andranno a rintracciare le cause dello scandalo, indentificando sostanzialmente le caratteristiche innovative dell'opera di Flaubert. La storia incentrata sull'adulterio, la critica al mondo borghese, la critica sostanziale al romanticismo e soprattutto lo stile impersonale di Flaubert, che espone ma non giudica le vicende della peccatrice. E su questa sospensione di giudizio si può lavorare in classe sul concetto di opera d'arte che "rompe l'orizzonte d'attesa" del pubblico del suo tempo (Jauss) precedendo le tendenze che si affermetranno in seguito naturalismo francese e verismo italiano.